Nel mondo dei sistemi di fissaggio, è fondamentale comprendere le differenze tra i vari tipi di viti per garantire la scelta corretta in base alle specifiche esigenze progettuali. Tra le numerose tipologie disponibili, le viti prigioniere e le viti mordenti rivestono un ruolo cruciale in molte applicazioni industriali e meccaniche. Questo articolo si propone di analizzare in dettaglio la differenza tra viti prigioniere e mordenti, fornendo una guida completa per una scelta consapevole.  

Cosa si intende per vite mordente 

La vite mordente è un elemento di fissaggio caratterizzato dalla presenza di una testa, che può assumere diverse forme, come esagonale, cilindrica o svasata. Questa vite viene avvitata direttamente in un materiale, creando una presa salda grazie all’azione di compressione esercitata dalla filettatura. Le viti mordenti sono comunemente utilizzate per fissaggi permanenti o semi-permanenti, dove non è prevista una frequente rimozione del componente.  

H2: Cosa si intende per vite prigioniera 

La vite prigioniera è un elemento di fissaggio costituito da una barra filettata priva di testa, con filettatura su entrambe le estremità o lungo tutta la sua lunghezza. Viene inserita in un foro filettato presente nel componente di base, rimanendo “prigioniera” di quest’ultimo e permettendo il collegamento stabile tra diversi elementi. Questa configurazione consente una facile rimozione e reinstallazione dei componenti sovrapposti senza compromettere la stabilità del fissaggio.  

Differenze principali 

Le principali differenze tra viti prigioniere e viti mordenti possono essere riassunte nella seguente tabella:  

Caratteristica  Vite Prigioniera  Vite Mordente 
Struttura  Barra filettata senza testa  Vite con testa (esagonale, cilindrica, svasata) 
Installazione  Inserita in un foro filettato, resta fissa nel componente di base  Avvitata direttamente nel materiale, creando una presa salda 
Utilizzo  Ideale per collegamenti temporanei o smontabili frequentemente  Adatta per fissaggi permanenti o semi-permanenti 
Rimozione  Consente la rimozione del componente sovrapposto senza estrarre la vite  La rimozione richiede lo svitamento completo della vite 
Applicazioni tipiche  Motori, flange, componenti soggetti a manutenzione frequente  Strutture fisse, carpenteria, applicazioni dove non è prevista la rimozione frequente 

 

Scelta tra vite mordente e vite prigioniera: quando usarle? 

La scelta tra una vite prigioniera e una vite mordente dipende dalle specifiche esigenze dell’applicazione:  

  • Vite prigioniera: è preferibile quando è necessaria una connessione stabile che permetta la rimozione frequente di uno dei componenti senza compromettere la solidità del fissaggio. Ad esempio, nelle testate dei motori, dove le parti devono essere smontate per manutenzione, le viti prigioniere garantiscono una reinstallazione precisa e sicura.  
  • Vite mordente: è indicata per fissaggi permanenti o semi-permanenti, dove non è prevista una frequente rimozione del componente. Sono comunemente utilizzate in applicazioni strutturali, carpenteria e in tutte le situazioni in cui è richiesta una connessione duratura.  

Conclusione 

Comprendere la differenza tra viti mordenti e prigioniere è essenziale per garantire la scelta del fissaggio più appropriato alle esigenze specifiche di ogni progetto. Le viti prigioniere offrono flessibilità e facilità di manutenzione in applicazioni che richiedono smontaggi frequenti, mentre le viti mordenti assicurano una connessione stabile e duratura in installazioni permanenti. Per una consulenza personalizzata sulla scelta del fissaggio più adatto alle vostre esigenze, non esitate a contattare i nostri esperti.