Prigionieri

Un prigioniero è una vite senza testa, filettata su entrambe le estremità, progettata per essere avvitata in una madrevite. La sua funzione principale è quella di collegare in modo stabile due o più componenti, permettendo un facile smontaggio e rimontaggio senza compromettere la qualità della connessione. 

Funzionamento dei prigionieri

Il funzionamento dei prigionieri si basa sulla loro capacità di creare un collegamento solido tra componenti attraverso la filettatura. Una delle estremità del prigioniero viene avvitata in un foro filettato del componente base, mentre l’altra estremità sporge per consentire il fissaggio di un dado che blocca il componente aggiuntivo. 

Caratteristiche principali dei prigionieri in acciaio inox

Le principali caratteristiche dei prigionieri includono: 

  • Filettatura: presente su entrambe le estremità, con una parte centrale che può essere non filettata. 
  • Dimensioni: disponibili in varie lunghezze e diametri per adattarsi a diverse applicazioni. 
  • Resistenza: progettati per sopportare elevate sollecitazioni meccaniche, garantendo una connessione stabile e duratura. 

Disegno tecnico dei prigionieri 

Un prigioniero è composto da tre parti principali: 

  • Estremità 1: parte filettata da avvitare nel foro filettato del componente base. 
  • Parte centrale: sezione che può essere non filettata e attraversa il componente da fissare; la lunghezza dipende dallo spessore del pezzo. 
  • Estremità 2: parte filettata che sporge per consentire il fissaggio del dado e del componente aggiuntivo. 

Conclusione: perchè utilizzare i prigionieri

I prigionieri sono elementi di fissaggio indispensabili in molte applicazioni meccaniche, offrendo soluzioni efficaci per il collegamento di componenti in situazioni dove le viti tradizionali non sono adatte. La loro capacità di garantire connessioni stabili e la facilità di smontaggio li rendono preferibili in numerosi contesti industriali. 

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